Mercoledì 11 marzo 2015 si apre il ciclo di conferenze “Letterature” a cura di Matteo Marchesini, critico letterario e scrittore.
Gli incontri (mercoledì 11 e 25 marzo, 8 e 22 aprile) si terranno presso la sala polivalente della biblioteca comunale E.de Amicis Piazza Giovanni XXIII, 2 Anzola dell’Emilia (Bologna),alle ore 20.30.L’ingresso è gratuito.
Durante le conferenze l’attrice Lara Bell’Astri leggerà frammenti di testi letterari e poetici.
L’evento è patrocinatodall’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (IBC)e dall’ANPIProvincia di Bologna,e fa parte della rassegna1915-1945. Trent’anni che hanno cambiato il mondopromossa Comune di Anzola dell’Emilia per ricordare il centenario dell’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale e il 70° anniversario della Liberazione con un articolato percorso multidisciplinare che spazia tra cinema, musica, storia locale, letteratura, teatro di figura ed escursioni in bicicletta sui luoghi della memoria.
Una chiave di lettura particolare, sull’influenza culturale che quei trent’anni - tra il 1915 e il 1945 - hanno esercitato, viene offerta dalle conferenze di Matteo Marchesini che presenta l’opera di quattro intellettuali –Federico De Roberto, Piero Jahier, George Orwelle, Nicola Chiaromonte– autori di opere e riflessioni che ancora oggi possono offrire spunti e argomenti per un discorso sulla memoria, il presente e il futuro.
Alcune notizie sui contenuti del ciclo di conferenze “Letterature”
curate da Matteo Marchesini
Mercoledì 11 marzo 2015
De Roberto e “la paura”
Federico De Roberto, già anziano a quell’epoca, ha scritto quella che è la più bella novella di guerra sul '15-'18 e forse in assoluto il più bel racconto italiano sulla guerra. Siamo in una trincea di montagna. Bisogna conquistare un posto di vedetta. I soldati spediti allo scoperto verso la posizione vengono cecchinati uno a uno. Alla fine arriva il turno di un valoroso, un intrepido, già decorato. E lui, lui solo, si rifiuta, divorato da una paura incontrollabile, che lo fa tremare e impazzire. A nulla gli vale sapere che per chi disobbedisce all'ordine c'è la fucilazione. Il sentimento di terrore è così divorante, nella sua razionalissima irrazionalità, che infine il soldato si punta il fucile alla gola e si spara contro i sacchi della trincea. Tutto essenziale, scabro, più valido di qualunque retorica denuncia.
Verrà descritta la vicenda di De Roberto, del verismo.
Il racconto sarà letto dall’attrice Lara Bell’Astri.
Mercoledì 25 marzo 2015
Piero Jahier
E' stato una delle anime più vivaci della “Voce” di Prezzolini, senza cui non ci sarebbero stati né i giornali di Gramsci e Gobetti. Verrà fatto un ritratto dagli anni fiorentini alla guerra, dai giornali di trincea per i contadini alle poesie-lapidi di quel periodo, fino al trasferimento coatto a Bologna, alle traduzioni per Einaudi, alla Resistenza in Emilia… Cruciale il tema, attualissimo, dell'ambiguità di ogni populismo, di ogni ricerca della purezza e dell'autenticità nella "gente semplice".
Mercoledì 8 aprile 2015
Orwell e la Catalogna
Il più bel reportage sulla guerra di Spagna, "Omaggio alla Catalogna". In quel trentennio, il conflitto tra franchisti e antifranchisti è stato un punto di non ritorno per molti aspetti: totalitarismi a confronto, faide a sinistra, democrazie imbelli, crisi degli intellettuali. Nessuno forse ha descritto la quotidianità squallida della guerra col rigore concreto e "medio", onesto, di questo socialista senza partito.
Mercoledì 22 aprile 2015
Chiaromonte, Tolstoj e la malafede
Incontro finale. Anche Chiaromonte è stato in Spagna. Anche lui appartiene a una sinistra libertaria cancellata dal '900. Nessuno lo conosce, parlarne è importante. Ma soprattutto, in alcuni saggi bellissimi e semplici, incisivi, che verranno letti in sala ad alta voce, afferma che è con la Grande Guerra che abbiamo perso una vera fede nel progresso, nella democrazia, nell'Occidente. Da allora, per Chiaromonte, viviamo in malafede. Il suo discorso è costellato di riferimenti a Tolstoj, alla sua analisi delle battaglie, da cui l'italiano trae una vera e propria filosofia della politica.
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Anno 2015